Quando Zygmunt Bauman scriveva di una società liquida, aveva ben colto la nuova realtà sociale percepita dalla gente, tanto che i suoi libri sono diventati dei veri bestseller venduti in tutto il mondo. Anche quando affermiamo che le nuove tecnologie ormai ci definiscono meglio delle relazioni sociali ed economiche, intercettiamo un “comune sentire”, ci caliamo nella dimensione percettiva dell’individualismo liquido, “amorale”. Questa dimensione però si discosta sempre più da come le “cose” sono in realtà e da come si evolvono nella società contemporanea.
La tecnologia è una dimensione del sociale di cui tener in gran conto a seguito della rivoluzione informatica e comunicativa degli anni Novanta (già a metà anni Ottanta, per un’élite sparuta, quasi tutta californiana). Il senso di connessione – non i sogni, per ora utopici, d’intelligenza collettiva o inter-connettiva – è diventato un nostro istinto primario, che sistematicamente anteponiamo a situazioni e relazioni vis à vis. Il senso di connessione è ormai un sistema passante della nostra mente. È una traccia, una prova importante che per circa due miliardi di persone la fusione tra reale e virtuale sta partorendo una nuova mentalità.
L’affermazione di una nuova mentalità che usa tecnologie come protesi di empowerment individuale, però non comporta che altre dimensioni come quella morfologica a carattere socioeconomico o quella civica legata a diritti e doveri di cittadinanza si siano liquefatte. Sono scolorite, hanno perso valore in una visione olistica della società mondo. Sono meno percepite dagli individui perché nelle reti relazionali tecnologiche i fattori di contesto tendono a collassare, ma sono tutt’altro che non vissuti.
Sulla scia della visione weberiana, resta valida una visione multidimensionale della società mondo. L’individuo sociale è oggi attraversato da spinte economico-sociali, civico-istituzionali e tecnologiche mediante le quali imbastisce visioni morali e culturali, plurime e individuali. Il mondo guarda alla tecnologia come nuova potente trazione, driver di un nuovo ordine sociale.