Luiss Open: Dimmi come tuteli il tuo patrimonio culturale e ti dirò che Nazione sei

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Colosseo LUISS Open

Il nazionalismo politico e quello culturale, troppo spesso, sono stati trattati come due fenomeni distinti. Studi recenti, invece, come quelli svolti da Mark Thatcher, Professore del Dipartimento di Scienze Politiche alla Luiss e della London School of Economics, sostengono che le due forme di nazionalismo sono "collegate" perché "lo Stato porta avanti politiche come la promozione dell'eredità culturale per alimentare il processo di nation building".

Nel working paper intitolato State Production of Cultural Nationalism: Political Leaders and Preservation Policies for Historic Buildings in France and Italy, Thatcher si concentra in particolare sulla storia (comparata) di Francia e Italia.

Nel primo Paese, nota lo studioso, in occasione della Rivoluzione del 1789 si assistette alla distruzione di molti edifici e monumenti storici legati all'Ancien Régime; sempre allora, però, si innescò pure "un contro-movimento teso a proteggere i siti monumentali nel nome della 'Nazione'".

Uno dei primi esempi è quello dell'abate Grégoire che proprio allora presentò alla Convenzione nazionale un rapporto con l'obiettivo di contenere il "vandalismo" contro gli "oggetti nazionali", seguito negli anni da leggi, decreti e modifiche del Codice penale che andavano in tal senso. Né è casuale, continua Thatcher, che in corrispondenza della nascita della Quinta Repubblica, nella seconda metà dello scorso secolo, il Presidente De Gaulle, appena tornato al potere nel 1958, abbia istituito il Ministero della Cultura. Gaullismo e tutela del "patrimoine", dunque, si sono puntellati a vicenda.

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<p>Le riflessioni del Professor Mark Thatcher su politica e cultura di Italia e Francia</p>
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