LUISS Open: Il quantitative easing all'europea

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LUISS rubrica Daniel Gros

La Banca centrale europea (BCE) ha recentemente deciso di proseguire, almeno sino alla fine dell'anno, il programma di acquisto di bond da 60 miliardi di euro. Ad oggi, la BCE ha già comprato quasi 1.800 miliardi di bond.

Molti operatori di mercato ritengono che questa euforia di acquisto abbia mantenuto bassi i tassi di interesse ma, a ben guardare, questi ultimi sono cambiati ben poco da quando, nel 2015, la BCE ha iniziato a comprare bond statali. Ciò vale anche per i bond statali italiani, il cui rendimento è poco diverso da quello di due anni fa.

Molte cose sono cambiate nel frattempo ed è difficile stabilire quali sarebbero i tassi oggi, se la BCE non avesse intrapreso il suo quantitative easing (da ora in poi QE); è possibile tuttavia seguire il percorso del denaro, cioè stabilire quanto è stato acquistato e da chi.

Il primo fattore da tenere in mente è che in realtà ci sono diversi programmi di acquisto di bond. La voce principale è quella del programma esteso di acquisto di titoli, che include tutti i programmi di acquisto sotto i quali titoli – sia del settore privato che di quello pubblico – sono acquistati. Questo "ombrello" consiste di quattro elementi:

  1. Programma di acquisto di obbligazioni garantite (CBPP3)
  2. Programma di acquisto di titoli emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione (ABSPP)
  3. Programma di acquisto di titoli pubblici (PSPP)
  4. Programma di acquisto di obbligazioni societarie (CSPP)

Ciò che è comunemente inteso come QE è solo il terzo punto, cioè il programma per l'acquisto di bond statali, avviato nel marzo/aprile 2015. La cifra di 60 miliardi di euro che la BCE ha fissato come obiettivo di acquisti per il resto del 2017 si riferisce invece a tutti i titoli, non solo a quelli statali.

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<p>Vista da Bruxelles: la nuova rubrica di Daniel Gros per il research magazine d'Ateneo</p>
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