Grazie alla laurea in Giurisprudenza ottenuta in 3 anni e 6 mesi, quella di Federica Lorenzetti rappresenta senza dubbio una storia di successo. Con la sua tesi dal titolo “La natura giuridiche delle società pubbliche, crisi di impresa e responsabilità degli amministratori”, con relatore il Professor Aristide Police, ha ottenuto il 110 e lode con menzione speciale.
Federica ha scelto di studiare in Luiss perché il Dipartimento di Giurisprudenza “è senz’altro uno dei migliori in Italia”. Inoltre, importante per il suo percorso è stata la possibilità di anticipare gli esami. “La svolta è arrivata quando sono riuscita a fare Diritto Privato due e Diritto Penale insieme, quel semestre è stato veramente molto tosto. Il primo lockdown è stato molto difficile, ma mi ha aiutata a raggiungere l’obiettivo: ho anticipato quattro esami e sostenuto anche Procedura Civile”.
Un percorso accelerato che alcuni non ritenevano fattibile: “Molti non credevano che sarebbe stato possibile finire prima, ma sono felice di ciò che ho fatto, soprattutto visto il periodo che stiamo vivendo. Sento di aver concretizzato qualcosa, senza perdere tempo. Senza fare nulla non so stare”.
Del suo percorso in Università è entusiasta sotto vari aspetti: “Oltre a studiare, ho fatto molte amicizie in Ateneo, sono anche entrata a far parte della squadra di tennis e ho svolto diverse esperienze lavorative presso gli uffici Luiss. L’esperienza più formativa è stata sicuramente il tirocinio presso Linklaters, che ho avuto la possibilità di svolgere dalla Sicilia, lavorando nel dipartimento di Competition and Antitrust. Nonostante la distanza, mi sono sentita pienamente coinvolto nella vita di una law firm”.
La qualità principale dell’Ateneo è, secondo lei, “l’organizzazione, sia dal punto di vista degli esami che delle lezioni. Molto utile, soprattutto per le matricole che entrano in un mondo completamente nuovo. E poi, Luiss ti fa sentire a casa, è come una grande famiglia: tornassi indietro, la sceglierei altre mille volte”.
Rispetto al suo percorso, ha un unico rimpianto: “Avrei voluto tanto fare l’Erasmus durante il terzo anno, ma a causa del Covid ho dovuto rinunciare”.
Ai ragazzi che si affacciano al mondo universitario consiglia di “non smettere di credere nei sogni, di essere determinati e tenaci”. Inoltre, suggerisce di "avere sempre un programma, perché è fondamentale, sia per lo studio, sia nella quotidianità. Io ne facevo uno giornaliero e dovevo finirlo anche a costo di rimanere sveglia fino a tardi”.
Per il suo futuro, ha dei progetti: “Vorrei fare un LLM in America, perché il mondo internazionale mi affascina molto”. L’obiettivo è a breve termine, però, è iniziare la pratica forense, mentre il sogno è più ambizioso: “Fin da piccola volevo tentare di entrare in magistratura”.