LUISS Open: Come abbiamo smesso di innovare e perché ce ne pentiremo

Submitted by admin on
Categoria News
date_created
page_desktop_navbar_color
dark
page_mobile_navbar_color
dark
page_right_column
Content

image-30 Ago 2018 - 12:13pm

Questo brano è tratto dal libro di Tyler Cowen La classe compiaciuta, edito da LUISS University Press e disponibile dal 23 agosto

Gli americani sono molto più impegnati di prima a rinviare il cambiamento o a evitarlo del tutto, e questo è vero sia nel caso della competizione fra imprese che del cambiare casa o lavoro o del costruire cose. In un'epoca in cui è più semplice che mai trincerarsi, la resistenza psicologica al cambiamento si è progressivamente rafforzata. 

Per giunta, la tecnologia dell'informazione, con tutti gli sconvolgimenti che ha prodotto, ci consente di organizzarci meglio per affrontare le cose nuove o diverse in maniera comoda e gestibile e talora di controllarle perfettamente.

Dato il successo crescente delle forze favorevoli alla stasi, vedo il compiacimento – un senso generale di soddisfazione nei confronti dello status quo – come un fenomeno sempre più importante nella vita americana. E ho coniato l'espressione classe compiaciuta per descrivere il numero crescente di persone nella nostra società che accettano, vedono con favore o addirittura mettono in atto una resistenza verso le cose nuove, diverse o che costituiscono una sfida.

In astratto, a queste persone può anche piacere che le cose cambino, possono anche considerarsi progressiste o addirittura radicali sul piano politico, ma di fatto hanno perso la capacità di immaginare o di accettare un mondo in cui le cose cambiano rapidamente per la maggior parte, se non per tutti […].

Leggi il resto dell'articolo su LUISS Open

 

 

page_subtitle
<p>Un estratto del libro di Tyler Cowen edito dalla casa editrice dell'Ateneo&nbsp;</p>
page_twocolumn
On
Tag News