LUISS Open: Tra cambiamento climatico e immigrazione

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image-24 Maggio 2018 - 5:05pm

Con questa analisi di Alfonso Giordano su cambiamenti climatici e migrazioni, LUISS Open rilancia uno dei temi che saranno al centro del Festival dello Sviluppo Sostenibile cui partecipa anche la LUISS con una serie di attività e formazione fino al 7 giugno.

Complice il dirompente effetto del cambio climatico, le condizioni ambientali hanno guadagnato negli ultimi decenni una particolare attenzione nell'ambito del fenomeno migratorio. Tra i fattori che contribuiscono alla generazione di flussi migratori, infatti, i mutamenti graduali di forza e frequenza delle precipitazioni, delle temperature e degli equilibri eco-sistemici rivestono ormai un ruolo di primo piano.

Basti pensare al caso del Pakistan, afflitto da pesanti alluvioni frutto di piogge monsoniche di intensità senza precedenti; a quello del Bangladeshregolarmente esposto all'inondazione delle proprie terre; a quello della Bolivia dove, a causa dell'instabilità climatica e della scarsità cronica di risorse idriche, i periodi di siccità sono diventati sempre più lunghi e intensi; o alla Somalia che, in aggiunta alla situazione di forte inadeguatezza politica, è affetta da gravi siccità.

Si tratta di eventi climatici che costringono parti della popolazione di un paese a spostarsi in luoghi diversi da quello d'origine, principalmente all'interno dei confini del paese stesso ma anche all'estero, con pesanti conseguenze per i territori e le popolazioni ospitanti. Inoltre, si sono fatti sempre più frequenti gli eventi naturali estremi – come tifoni, tsunami e uragani – catastrofi che devastano intere zone provocando danni di lungo periodo in paesi che, spesso, vertono già in situazioni di vulnerabilità e precarietà e costringono migliaia di persone a migrare.

È comunque difficile stabilire se le condizioni ambientali possano essere considerate la sola causa di movimenti migratori e, in caso affermativo, in che misura. Gli elementi di carattere ambientale, infatti, agiscono talvolta singolarmente: è quanto si verifica nel caso di un evento naturale insolito e catastrofico, per cui intere comunità sono costrette a fuggire dal proprio luogo d'origine, dando adito al fenomeno appunto dei "profughi ambientali".

Ben più spesso, però, gli eventi ambientali intervengono in concomitanza con altri fenomeni di tipo economico o sociale e, seppur giocando un ruolo importante e spesso di primo piano nel determinare una specifica situazione che induce un individuo o un gruppo a migrare, non possono essere decretati come l'unico fattore responsabile della migrazione.

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<p>Il Professor Alfonso Giordano propone un'analisi di uno dei temi centrali del Festival dello Sviluppo Sostenibile&nbsp;</p>
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