Lorenzo Infantino insegna alla LUISS Guido Carli da molti anni ed è titolare della cattedra di Filosofia delle Scienze Sociali. Alcuni dei suoi più importanti lavori sono stati tradotti in inglese e spagnolo. Ha fondato presso l'Editore Rubbettino la "Biblioteca Austriaca", una collana editoriale che raccoglie il meglio di quanto prodotto dalla Carl Menger, Eugen von Boehm-Bawerk, Ludwig von Mises, Friedrich A. von Hayek e Israel M Kirzner.
Proprio in questi giorni, è giunta in libreria una nuova traduzione di un agile volume, La denazionalizzazione della moneta, che è la più "radicale" proposta avanzata da Hayek. Poniamo al professor Infantino alcune domande sul libro, di cui egli è curatore e che è tuttora oggetto di discussione a livello internazionale.
Uno dei temi su cui gli esponenti della Scuola austriaca di economia si sono maggiormente soffermati è quello della moneta. In che cosa consiste la proposta di Hayek e come si giunge a essa?
È vero: gli economisti di tradizione austriaca sono stati sempre attenti alla questione monetaria. Il primo a occuparsene è stato Carl Menger, il fondatore di quella Scuola. Per andare tuttavia più direttamente al tema, occorre rammentare la strenua battaglia che, negli anni Trenta del secolo scorso, Hayek e Lionel Robbins hanno condotto contro il nazionalismo monetario.
Entrambi hanno allora tenuto delle lezioni a Ginevra, tramite cui hanno posto in evidenza i gravi danni arrecati alla cooperazione economica internazionale dalle svalutazioni competitive. E si sono allora posti il problema di come sottrarre la moneta al dominio della politica. A quarant'anni di distanza da quelle lezioni, Hayek è tornato sull'argomento.
Testimone di una lunga storia di arbitri perpetrati dai governanti in campo monetario, egli ha posto in totale discussione il monopolio statale dell'emissione. È nata così l'idea della "denazionalizzazione della moneta". Se la concorrenza è il mezzo mediante cui ciascuno di noi può essere meglio servito, può cioè soddisfare meglio i propri bisogni, anche in campo monetario dovremmo rivolgerci alla competizione.